lunedì 21 marzo 2016

Meno musei, più eventi e cultura diffusi in città




Meno sale espositive che si riempiono solo il giorno dell'inaugurazione e più cultura diffusa in città, con un fitto calendario di eventi per rendere Pordenone viva e vissuta tutto l'anno. Un obiettivo che l'amministrazione comunale può raggiungere coinvolgendo, valorizzando e coordinando l'enorme patrimonio di associazioni culturali e artistiche cittadine.

Questo il cuore del programma per la Cultura che abbiamo presentato sabato scorso (in foto uno stralcio del pubblico) nel cortile dell'ex convento di San Francesco, in piazza della Motta, che è proprio l’epicentro di questa rinnovata attività culturale.
La nostra proposta prevede piccole riqualificazioni urbanistiche riguardanti la ripavimentazione, l'alberatura e il riposizionamento della statua di San Francesco in piazza. Una volta diventata più accogliente sarà perfetta come palcoscenico della cultura, destinando l'ex biblioteca - oggi vuota - a casa della musica e dell'arte. Il cortile dell'ex Convento sarà perfetto per ospitare gli spettacoli delle associazioni teatrali, anche sperimentali e di nicchia.
Siamo infatti convinti che la prima cosa da fare sia far rinascere le piazze; perché non ha senso fare enormi investimenti nella ciclabilità e spendere in rotonde e asfaltature elettorali se poi arrivi a Pordenone e non c'è niente.

La cultura deve essere trasversale, meritocratica e costruita sulla collaborazione. Per questo creeremo un calendario unico di eventi, pianificato per tempo, e uno sportello associazioni all'interno del Comune con un dipendente disponibile a dare  le informazioni necessarie ad organizzare un evento; il tutto in una logica di sistema e coordinamento, non di frammentarietà come accade oggi.
Poi, per esempio, Comune e commercianti possono cooperare per portare piccoli concerti degli allievi delle scuole di musica nei negozi e nelle vie della città, ma anche promuovere i musicisti locali emergenti. E perché non organizzare il Festival Internazionale Pasoliniano,  che richiamerebbe centinaia di studiosi e appassionati, e re-inserire la lirica nel cartellone del Verdi?

Questa città ha finora musealizzato la cultura; noi invece vogliamo portarla fuori dai musei e disseminare Pordenone di eventi culturali e artistici. No alla movida, però; ci si diverte non a notte fonda ma prima, con un'offerta serale che non disturba i residenti, come poesia, musica acustica, pittura. Certo, poi non si chiamino i vigili alle 6 di sera perché il fruscìo del pennello dà fastidio.

Utilizzeremo zone come Comina e Interporto anche come location per concerti di grido, facendo ricorso ai promoter musicali pordenonesi che organizzano concerti di livello mondiale.

Confermeremo Pnlegge, Dedica e Cinema Muto. Personalmente non ho mai attaccato Pnlegge. Ho piuttosto detto che sarebbe meglio se uno dei 3 direttori artistici facesse il direttore commerciale per cercare sponsor privati anche fuori regione. Qualcuno ritiene che quelle manifestazioni siano di loro proprietà politica e ideologica. Noi invece diciamo no a “targhe” sulla cultura.

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