Meno
sale espositive che si riempiono solo il giorno dell'inaugurazione e più
cultura diffusa in città, con un fitto calendario di eventi per rendere
Pordenone viva e vissuta tutto l'anno. Un obiettivo che l'amministrazione
comunale può raggiungere coinvolgendo, valorizzando e coordinando l'enorme patrimonio di associazioni culturali e
artistiche cittadine.
Questo
il cuore del programma per la Cultura
che abbiamo presentato sabato scorso (in foto uno stralcio del pubblico) nel
cortile dell'ex convento di San Francesco, in piazza della Motta, che è proprio l’epicentro di questa rinnovata
attività culturale.
La nostra
proposta prevede piccole riqualificazioni urbanistiche riguardanti la ripavimentazione, l'alberatura e il
riposizionamento della statua di San Francesco in piazza. Una volta
diventata più accogliente sarà perfetta come palcoscenico della cultura, destinando l'ex biblioteca - oggi vuota
- a casa della musica e dell'arte. Il cortile dell'ex Convento sarà perfetto
per ospitare gli spettacoli delle associazioni teatrali, anche sperimentali e
di nicchia.
Siamo
infatti convinti che la prima cosa da fare sia far rinascere le piazze; perché
non ha senso fare enormi investimenti nella ciclabilità e spendere in rotonde e
asfaltature elettorali se poi arrivi a Pordenone e non c'è niente.
La
cultura deve essere trasversale, meritocratica e costruita sulla
collaborazione. Per questo creeremo un calendario
unico di eventi, pianificato per tempo, e uno sportello associazioni all'interno del Comune con un dipendente disponibile
a dare le informazioni necessarie ad
organizzare un evento; il tutto in una logica di sistema e coordinamento, non
di frammentarietà come accade oggi.
Poi,
per esempio, Comune e commercianti possono cooperare per portare piccoli concerti degli allievi delle scuole
di musica nei negozi e nelle vie della città, ma anche promuovere i musicisti locali emergenti. E perché non organizzare
il Festival Internazionale Pasoliniano,
che richiamerebbe centinaia di studiosi
e appassionati, e re-inserire la lirica
nel cartellone del Verdi?
Questa
città ha finora musealizzato la cultura; noi invece vogliamo portarla fuori dai
musei e disseminare Pordenone di eventi culturali e artistici. No alla movida, però; ci si diverte non
a notte fonda ma prima, con un'offerta serale che non disturba i residenti,
come poesia, musica acustica, pittura. Certo, poi non si chiamino i vigili alle
6 di sera perché il fruscìo del pennello dà fastidio.
Utilizzeremo
zone come Comina e Interporto anche come location
per concerti di grido, facendo ricorso ai promoter musicali pordenonesi che organizzano concerti di livello
mondiale.
Confermeremo
Pnlegge, Dedica e Cinema Muto. Personalmente non ho mai attaccato Pnlegge. Ho piuttosto
detto che sarebbe meglio se uno dei 3 direttori artistici facesse il direttore
commerciale per cercare sponsor privati anche fuori regione. Qualcuno ritiene
che quelle manifestazioni siano di loro proprietà politica e ideologica. Noi
invece diciamo no a “targhe” sulla
cultura.
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