martedì 23 ottobre 2012

In Provincia la città del futuro tra “abitare e città pubblica”


Spazi vuoti, territori agricoli, elementi naturali, aree urbane aperte così come residuali o dismesse. Una grande quantità di spazi si intrecciano ai tessuti urbani: spazi, oggi materiali fragili e non omogenei, che possono essere immaginati come un dispositivo per attivare processi in favore del bene comune, di chi ha meno accesso alle opportunità in un rinnovato concetto di democrazia basata su ambiente, qualità dello spazio e della vita pubblica, mobilità, equità sociale.
 
Di questo, e di molto altro, si è parlato nel corso di “Città pubblica. Politiche abitative e progetto”, la giornata di studi promossa dall'Osservatorio delle Politiche Abitative della Provincia di Pordenone in collaborazione con l’associazione culturale “la città complessa”, occasione per illustrare ad amministratori ed addetti ai lavoratori i risultati dell'approfondimento condotto dall'Osservatorio sulla relazione esistente tra abitare e città pubblica, attraverso una sperimentazione che ha riguardato in particolare l'ambito del Comune capoluogo Pordenone e dei due Comuni contermini, Cordenons e Porcia, che, di fatto, oggi costituiscono un continuum urbano.
 
Il principale obiettivo dell'analisi è stato fare emergere per ciascun Comune le tre componenti della città pubblica dei servizi, infrastrutturale e ambientale e le loro reciproche relazioni.
 
In un’epoca di incertezza e di scarsità di risorse che si scontra con l'esigenza prioritaria di molte famiglie di avere una casa sono dell'idea che studi come quelli affrontati dall'Osservatorio alle Politiche Abitative della Provincia siano strumenti utili per poter governare la pianificazione territoriale a livello sovracomunale, mettendo a disposizione di Comuni, professionisti, ed associazioni di categoria nuovi strumenti scientifici, con la speranza che dalla teoria si passi poi alla pratica.