Non
è razzismo ma buon senso, lo ha capito persino Honsell. La politica
pordenonese e il sindaco si facciano sentire. Basta astratta
demagogia alla Boldrini
Come possiamo accogliere ancora
profughi quando i nostri anziani, le nostre famiglie e i loro figli
fanno fatica a tirare avanti, ad accedere ai servizi ospedalieri, ai
farmaci, agli asili, ai libri scolastici e, in certi casi, al pranzo
e alla cena? La politica pordenonese, trasversalmente, batta un colpo
e il sindaco si faccia sentire.
Basta
con la vulgata imposta da certa sinistra, opinion leader e
certo mondo della cultura, secondo cui bisogna accogliere tutti,
altrimenti scatta automaticamente l'accusa infamante di xenofobia.
Non si può più accettare questo ricatto. Qui non è questione di
razzismo ma di buon senso.
«Anzi
il vero razzismo è accettare un'invasione, un esodo biblico
privo di regolamentazione, senza rendersi conto che così facendo non
possiamo più garantire i servizi sociali essenziali ne agli italiani
ne agli immigrati.
«E
che sia una questione di semplice buon senso lo conferma persino il
sindaco di Udine Furio Honsell, al quale piace fare il maestrino
progressista salvo poi, quando è il momento di affrontare la realtà
(e la campagna elettorale), bloccare l'arrivo di altri profughi, cioè
clandestini, nella sua città.
Evidentemente ha capito che, al di là
di facili slogan buonisti, la vera solidarietà va applicata
giocoforza dal più vicino al più lontano e cioè prima nei
confronti della propria comunità e poi di chi viene da fuori. Perchè
le risorse, i servizi e le strutture non sono infinite e non bastano
per tutti. E' un principio basilare applicato in tutti i paesi,
compresi quelli da cui gli immigrati provengono.
Se non facciamo così rischiamo di
parlare a vanvera di demagogia terzomondista in stile Boldrini, salvo
poi penalizzare i nostri concittadini e metterli in secondo piano in
nome di un'astratta fratellanza universale.
1 commento:
Dopo un anno di assenza l'ennesima "perla" sugli immigrati di Ciriani, ma vai a lavorare va....
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